Il concetto di identità è un concetto basilare: perseverandola infatti un soggetto, un’azienda o un brand possono proseguire i loro progetti negli anni, portando avanti le idee per cui sono nati, cresciuti, attraverso i quali si sono sviluppati.

L’identità però può anche essere un ostacolo nel processo di crescita e maturazione: esservi troppo attaccati senza sperimentare nulla di nuovo è limitante, comporta alla rinuncia di molti obiettivi, appiattisce i sogni e la creatività individuale e collettiva.

C’è da dire anche che a volte l’innovazione spaventa molti imprenditori: cambiare strada, quando le cose di fatto sono sempre andate bene su quella conosciuta, non è facile. Eppure il mercato costantemente cerca e si nutre di innovazione: in termini di prodotti, in termini di marketing, in termini anche puramente estetici e formali.

E chi non si adegua, spesso, rimane indietro, soprattutto in un mondo così commercialmente complesso e globalizzato come quello odierno.

Qual è dunque il giusto compromesso tra innovare e mantenere comunque integra e riconoscibile l’identità di un brand?

Un’operazione interessante la si può fare, in tal senso, confrontando i loghi dei grandi marchi nel corso del tempo. Mettendo assieme, in stretta correlazione, passato e presente, è evidente come un processo di cambiamento sia avvenuto nella maggior parte dei brand, italiani e non.

In molti esempi che ho analizzato per puro divertimento e interesse personale ho riscontrato una caratteristica comune nell’ “evoluzione” di ogni singolo logo: la tendenza sì a modificare, migliorare, rendere più accurati design ed impatto visivo, ma allo stesso tempo anche la necessità di dare sempre una continuità con l’immagine precedente, quasi a voler marcare un’identità che – nonostante cambi grafici – si mantiene intatta e riconoscibile.

Perché?

A questo punto non posso che avanzare un’ipotesi (credo) condivisa: la staticità ci annoia, ma il troppo dinamismo spesso ci disturba e ci confonde.

Cosa voglio dire con questo? 

Spesso un brand è anche e soprattutto i propri consumatori. Affezionati e non, ognuno si aspetta che un prodotto che gli piace ricalchi sempre un po’ lo stile che lo ha attirato. Un’operazione di rinnovamento totale allora sarebbe controproducente per l’imprenditore stesso, che, in alternativa e per non perdere quell’identità che è la sua forza, utilizza un processo di re-styling del brand: sì all’innovazione, ma in continuità con il percorso già tracciato.

Si otterranno così prodotti in qualche modo “familiari” ma anche nuovi, loghi migliorati graficamente ma anche riconoscibili senza problemi.

A giocare un ruolo fondamentale, in questo senso, è il concetto stesso di re-styling: non uno snaturare dunque, ma un innovare nel rispetto di un passato che non deve essere visto come peso o macigno ma come ricchezza da cui imparare e da cui ogni volta ripartire.

Porto l’esempio di Labrenta: la nostra piccola realtà è maturata anche attraverso il “cambio” del logo nel quale identificarsi. I tratti dei vari loghi che si sono susseguiti nell’arco temporale che va dalla nascita dell’azienda ad oggi hanno caratteristiche comuni, mandano messaggi simili, ma non sono uguali. 

In ognuno è presente una particolarità grafica, un aspetto, un colore differente: queste modifiche equivalgono ai passaggi che, volontariamente o involontariamente, segnano una realtà produttive e le persone che dentro vi agiscono e vi operano.

Innovare mantenendo la propria peculiarità: in questo senso il re-styling è l’operazione che alla lunga premia quelle realtà che devono guardare al futuro, certo, ma che non possono (e aggiungo) non devono dimenticarsi del proprio passato, perché così facendo rischierebbero di perdere i frutti del lavoro di anni.

Ri-innovare significa questo: innovare di nuovo. Con un orecchio ben teso alle origini.

Call to action:

  • Se gestisci una ditta o un’impresa individuale, concentrati un momento sul logo che hai scelto: quale percorso avete compiuto insieme? È il momento di cambiarlo con un’operazione di re-styling?
  • Il mio interesse per la materia di questo articolo lo trovi sulla pagina Instagram specifica https://www.instagram.com/restylingstories/
  • Se devi creare un logo ricorda che deve piacere a te ma deve essere efficace per il tuo targhet, investi del tempo facendolo vedere a persone chiave e ascolta i consigli

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